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1992 – Alessandro Carugati – Comune di Saronno

Secondo round delle personali programmate dalla Biblioteca-Centro culturale nei suoi spazi espositivi.

Questa volta tocca a Franco Vasconi, pittore assai noto negli ambienti artistici italiani e internazionali, dal curriculum sterminato, indagato, studiato, sviscerato da critici esigenti e attenti a cogliere il meglio delle esperienze artistiche in atto.

Ai “Quaderni della Brianza” ultimamente e stato affidato il compito non solo di fare quasi il riepilogo della militanza artistica di Vasconi, ma anche quello di suggerire allo spettatore lo stile che va sotto il nome di “Nuova Figurazione”.

E’ uno stile elaboratissimo, raffinatissimo, sontuoso della fitta tramatura coloristica, col quale il pittore coglie aspetti della realtà filtrata da una cultura che sconfina nel futurismo, nel surrealismo, nell’astrattismo, in un virtuosismo, forzando un po’ il tono, di stampo baroccheggiante.

La tumultuosa palingesi è però sempre tenuta sotto controllo e ferreamente incanalata, finalizzata e piegata alle esigenze di un discorso figurativo che procede verso lo spettatore e musicalmente lo coinvolge regalandogli sensazioni a getto continuo. In altri termini, la pittura di Vasconi non ti lascia comunque nell’indifferenza: il problema semmai e di afferrare il filo della sua tramatura, ma cio e possibile fare data la sua immediatezza, e con esso altresì ci si può avventurare nelle vorticose invenzioni che ci vengono proposte, in cui, tra l’altro, emerge una sorta di lirismo cangiante, avvolgente, come capita di percepirlo attorno a noi.

Nella pittura di Vasconi inoltre non c’e il dramma per il dramma, bensì — questo è certo — una componente esistenziale quanto basta per non cadere vittima di un gioco accademico, di un calligrafismo fine a se stesso; direi pure che, nel tumultare del colore e delle linee, emerge alla fine una sobrietà che diventa lo specifico dell’opera del nostro pittore; tutto e ricondotto alle origini di un’idea, di un’intuizione, causa ed effetto cui anche lo spettatore ignaro o non addetto ai lavori avverte come un qualcosa che gli appartiene di diritto.

Si potrebbe anche aggiungere, in ultima analisi: Vasconi è la consapevolezza di essere pittore sempre, anche quando si concede qualche pausa, che altro non è se non l’annuncio della nascita di altre pagine pittoriche artisticamente rigorose e inconfondibilmente vasconiane.

Alessandro Carugati (1992)

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